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Il terreno oggetto dell’ intervento era caratterizzato da una forte pendenza; è stato pertanto deciso di creare una serie di piccole scarpate alternate a spazi pianeggianti, collegati fra loro anche mediante scalette in pietra. L’obiettivo era di realizzare un giardino ”dentro” la natura: percepito come spontaneo ma al tempo stesso disciplinato dall’uomo.
Sono state scelte piante autoctone o che ben si adattassero all’ambiente ( sono state utilizzate più di 100 varietà di elementi vegetali) e che non richiedessero particolari cure di manutenzione.Al livello della prima scarpata , è stato recuperato un piccolo edificio con una terrazza antistante ombreggiata da un pergolato di uva fragola, dalla quale si domina la città di Firenze, le colline di Marignolle,di Impruneta e tutta la pianura. Da qui Il giardino appare come un tutt’ uno con la vegetazione della campagna circostante. Questo dolce degradare verso valle fa sì che non sia visibile “la fine del giardino” bensì le due aree, quella privata e la campagna , si integrano e si confondono perfettamente senza soluzione di continuità, in un “giardino infinito”.